vendredi 3 avril 2015

Svoboda, il partito neo-nazista corteggiato dai media occidentali.


Svoboda, il partito neo-nazista corteggiato dai media occidentali




Il partito Svoboda è una delle componenti politiche dell'Ucraina occidentale, erede diretto del nazionalismo ucraino che si esprime in memoria delle lotte di Stepan Bandera, alleato di Hitler le cui bande erano finanziate tra le due guerre dai servizi segreti dell'Ammiraglio Canaris. Questo nazionalismo fortemente tinto di collaborazione e di nazismo, antisemita e visceralmente attaccato all'idea di una Ucraina onnisciente e unica ha cercato sin dalla sua fondazione dopo l'indipendenza nel 1991, di catturare l'elettorato per diffondere nella popolazione un'idea di Rivoluzione nazionale, bruna, etnica e razziale. 

In realtà le sue lotte erano volte ad imporre il detto "gli ucraini per primi", imponendo la lingua ucraina a tutti i livelli della società, scuole, università, governo e apparato statale. Fu  uno dei cavalli di battaglia del fronte Euromaidan finalizzati semplicemente a introdurre un odio per gli stranieri e di separare volontariamente o forzatamente i fratelli russi dal popolo ucraino. Tutto ciò è riuscito perfettamente, dopo lunghe lotte e una lunga attraverata del deserto. Durante la Rivoluzione arancione del 2004, il partito era solo un gruppuscolo con pochissima audience, la speranza venendo dai "democratici" dei partiti liberali e dei grandi oligarchi capitalisti come il  Tymoshenko, la Regina del gas o, adesso, Poroshenko, il Re del Cioccolato. Questa speranza fu delusa e su uno sfondo di crisi economica, ambientale, di corruzione dilagante, il Partito nazionale-socialista ucraino prese come emblema una runa nazista, e il Wolfsangel (testa di lupo-angelo) furonono poco a poco adottati come simboli. Ribattezzato "Svoboda" (Libertà), in un modo piuttosto comico, il partito si  offrì un lifting di look democratico cambiando ugualmente di logo.

Cavalcando sulle paure, su un razzismo essenzialmente rivolto a russi, ebrei o minoranze tartare, romene, ungheresi o rutene, il partito andò alla conquista di un elettorato facendo leva su un anti-comunismo viscerale, simbolo potente della lotta nazionalista dell'UPA tra il 1941 e il 1954 contro l'Unione Sovietica. Si appropriò inoltre delle ideologie reazionarie chiaramente sessiste, le FEMEN ad esempio, prima del loro esilio in Francia e all'estero, alla fine degli anni 2000 si mostravano con i capi emblematici del movimento pan-ucraino. Il programma di Svoboda  prevedeva la fine del regime di accordi di libera circolazione tra la Russia e l'Ucraina, il finanziamento di eventi culturali e la riscrittura della storia del paese attraverso la riabilitazione dei principali collaboratori nazisti o la distruzione dello status speciale la città di Sebastopoli e la fine dell'autonomia della Crimea. Per moli anni isolato, i voti a favore del partito furono insignificanti, ottenendo meno dell'1% del paese e 2 o 3% nelle roccaforti più sensibili dell'Ucraina occidentale (Leopoli, Ivano-Frankivsk, Ternopil etc. ). La prima svolta ci fu quando, alle regionali del 2009, Svoboda entrò nel Consiglio regionale di Ternopil con una percentuale di voti del 34.69%, riuscendo a collocare 50 consiglieri neonazisti  in una Giunta di 120 membri.  
Gli eventi avrebbero in seguito spinto il partito sul davanti della scena...


La lotta tra gli oligarchi di est e ovest, la delusione degli ucraini che si erano girati verso i governi mafiosi di Yushchenko e Tymoshenko portò Yanukovich al potere nel 2010 chiuse la parentesi di una svolta a destra,  avviata, con il tacito consenso degli americani, per la riabilitazione degli assassini pro-nazisti come Roman Shukhevych nel 2007 e il capo della UPA (Armata Insurrezionale Ucraina) Bandera nel 2010. Anche se rapidamente annullate da Yanukovych, la lotta si spostò allora nel campo dell'Unione Europea. Da una parte una possibile adesione all'UE, dall'altro un'altra adesione all'UE Eurasiana di Russia e Kazakhstan. Dopo una lotta sotterranea iniziata nel 2012, dove tra l'altro alle elezioni legislative Svoboda prese il 10,44% dei voti e 12 seggi alla Rada, la Rivoluzione nera di Euromaidan non potè farsi senza l'aiuto degli estremisti più virulenti di Svoboda e il movimento neo-nazista Pravy Sektor. Erano gli attivisti di Svoboda a sventolare bandiere ucraine, inquietanti bandiere rosso-nere con rune nazista e neonazisti che formavano il grosso dei battaglioni della rivolta di Maidan. 

Questo colpo di stato militare non sarebbe stato possibile senza il loro concorso, e consapevoli della loro debolezza e della povertà dei loro effettivi, i partiti cosidetti liberali si lasciarono rapidamente convincere di usarli come ferro di lancia. La visita di John McCain sul Maidan nell'inverno 2013-2014 fu il punto culminante della fedeltà di Svoboda che ricevette allora milioni di dollari con cui pagare gli stipendi dei suoi agitatori, pagamenti tre o quattro volte superiore a quelli di un qualsiasi lavoratore dipendente. Questo denaro non fu distribuito senza ottenere risultati. Ben sostenuti dalla classe politico-oligarca dell'ovest del Paese, ben attrezzati e armati, profumatamente pagati con il denaro fornito dal senatore americano, gli attivisti di Euromaidan, sventolando tra l'altro bandiere dell'UE per lanciare la loro offensiva di seduzione essenzialmente verso la Germania e la Francia, furono in grado di tenere le barricate per diversi mesi.

Anche se abilmente nascosti dai numerosi giornalisti francesi recatisi a Kiev, gli attivisti non avevano nulla a che vedere con gli inermi studenti, come ci sono stati presentati per suscitare la nostra invidia. Con le nonne che preparavano loro spuntini nei retrobottega di Maidan o nonni in pensione che armeggiavano con caschi e protezioni. Davanti vi erano stati un paio di migliaia di attivisti di estrema destra, addestrati a combattere, riuniti in unità militari, compagnie di autodifesa di Maidan con comando militare, segni distintivi (spesso inequivocabili rune nazisti, simboli germanici, celti o ucraini, croci celtiche, tridente ucraino, wolsangels nazisti) su caschi e scudi, armi da guerra, pistole e fucili di precisione. All'epoca furono corteggiati dai media francesi e occidentali, a volte per ingenuità, spesso per manipolazione o ignoranza spudorata molto più di quanto non si posssa pensare. Dopo aver vinto nel Maidan, i premi non tardarono ad inondare i militanti, non solo in denaro, ma in posti di responsabilità e posizioni da occupare..Così avvenne che una mezza dozzina di neo-nazisti e nazionalisti si ritrovarono nel 2014 nei successivi governi di Poroshenko, abilmente manipolati poi scortati verso l'uscita dopo la sconfitta elettorale delle elezioni dello scorso anno, gettando il partito alle percentuali di elettori di prima. Ciò poté fare dire all'ambasciatore ucraino in Germania "che queste persone erano sotto controllo e che sono scomparse dopo la norlmalizzazione della situazione" ammettendo, tuttavia, che senza di loro, la guerra nel Donbass non sarebbe stata possibile. Aggiungendo maliziosamente che questi "patrioti" avevano salvato l'Ucraina da una invasione russa e che necessariamente avevano costretto il governo di Poroshenko ad allearsi nel bene e nel male con queste persone. Spazzato via alle urne, il partito Svoboda ha tuttavia sempre fatto la prima pagina nei media europei come i "combattenti per la libertà" in Ucraina orientale, i tifosi di calcio (France Info ) e i "gloriosi" volontari, uomini e donne combattenti per l'Ucraina...

Fino ad oggi, nonostante l'ideologia nauseabonda che il partito Svoboda distilla ancora ed il suo carattere pericoloso con la rinascita di un nazismo internazionalizzato, nonostante la sua appartenenza sin dalla sua fondazione al Fronte Nazionale europeo istituito nel 2009, i giornalisti hanno sbagliato a mostrare questi simpatici personaggi  come democratici, a volte aggiungendovi rappresentanti della destra più radicale o anche, nel peggiore dei casi di estrema destra, facendo sempre finta di ignorare i saluti nazisti fatti regolarmente dal suo leader Oleh Tyahnybok nei suoi comizi. Eppure erano molto numerosi, come il senatore statunitense John McCain, a stringergli la mano senza complessi alcuni. Ma come si fa a parlare ancora di giornalismo in Europa o altrove in queste condizioni? Una cosa è certa: i complici di France Info, RFI, AFP, RAI, Le Figaro, Repubblica, Corriere e molti altri giornali, hanno abbassato le loro coscienze nelle fogne per magnificare, anche se per ragioni ideologiche parallele, i sostenitori del neo-nazismo ... 
Un giorno forse saranno chiamati ad assumere la responsabilità dei loro atti!

(Traduzione da Novorossia Vision a cura di O.V. )
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