vendredi 7 octobre 2016

Ayrault a Mosca: i rimpianti della diplomazia francese!


Jean-Marc Ayrault é andato a Mosca. Dovremmo rallegrarcene. La diplomazia francese é di ritorno? Per riconciliare russi e americani intorno a un piano di pace per salvare Aleppo, i suoi ospedali, le sue scuole e i suoi Al-Nusriani. Jean-Marc Ayrault a Mosca per presentare una parvenza di risoluzione francese presumibilmente per salvare la situazione in Siria dopo il fallimento dei negoziati russo-americani. Una risoluzione per aiutare gli Stati Uniti a trovare una via di uscita dal ginepraio nel quale si sono cacciati? La diplomazia francese é di ritorno. Per sostenere la diplomazia americana. 
 In breve, poco a che fare con il destino degli abitanti di Aleppo.

 
Ieri Jean-Marc Ayralt, ministro responsabile della diplomazia francese, ha incontrato Sergei Lavrov. Ma è difficile seguirne l'approccio "diplomatico". Come può un "diplomatico"  presentarsi al suo omologo con tutta una serie di presunzioni, idee fisse. In breve, incontrare senza potere o voler discutere. Vienire per parlare. Il giorno prima della riunione il tono era già stato fissato e il ministro francese minacciava la Russia di procedimenti penali internazionali per crimini di guerra a seguito del bombardamento di scuole e ospedali in Aleppo:

 "Se si é complice di crimini di guerra, un giorno bisognerà renderne conto, anche legalmente. "
Per molto tempo non avevo mai capito il motivo per cui il gallo fosse l'animale simbolo della Francia. Questa piccola creatura arrogante, che strilla più forte di quanto non possa permettersi, in piedi con le sue alette ricurve. Ciò mi apparso chiaro ieri.

Sarà apprezzato soprattutto un momento molto rivelatore dello spirito della cosiddetta diplomazia francese. Jean-Marc Ayrault, ricordo e sottolineo, è ancora ministro degli esteri. Nella tradizione dei grandi nomi come Tayllerand, Richelieu, Chateaubriand. Possiamo mmaginare  questi uomini, in viaggio per preservare la pace, dichiarare con arroganza e galleggiando nei loro costumi:

 "Non sono qui per minacciare"
 
Provocando un sorriso enigmatico da parte Lavrov. E già! Poiché è ancora necessario avere i mezzi a sostegno delle parole.

Ayrault è venuto in Russia per fermare i bombardamenti di Aleppo e fare in modo che i "russi la smettano con  il loro cinismo". Secondo lui. Sembra che la Francia abbia l'indignazione selettiva. I bombardamenti di ospedali e scuole in Yemen da parte della coalizione USA-Arabia Saudita, dei civili e militari siriani dalla coalizione USA-Europa, la riserva di applicazione del Regno Unito che se ne esce dai trattati sulle applicazione militari  della Corte Europea dei Diritti Umani, in quanto le spese da sostenere sono troppo alte ecc. ecc. ecc. Tutti gli abusi non sono sinonimo di Tribunale Internazionale. Solo alcuni... No, in effetti, gli Stati Uniti non riconoscono la giurisdizione della CPI. Essi non possono essere citai all'Aia (a proposito...neanche Israele! - ndr). La questione é chiusa.

Per quanto riguarda gli aiuti umanitari, S. Lavrov ha ricordato che dobbiamo aiutare tutta la popolazione di Aleppo e non solo quella che sta dalla parte di Al Nusra. Ma i convogli umanitari russi non sono bombardati, solo quelli della zona di Al Nusra lo sono. I terroristi si rifiutano di lasciarli passare. Ora, non è questo un crimine?

Ma rimettiamo questo viaggio "storico" ​​nel suo contesto. Bisogna salvare il soldato Al Nusra. L'esercito siriano avanza, le minacce di ritorsione contro la Russia nonhanno avuto l'effetto sperato. E allora le Nazioni Unite provano, anche attraverso la voce di da Mistura, di ottenere di fare uscire Al Nusra da Aleppo prima di essere distrutti, in modo che possano andare a combattere altrove, a Idleb o altrove. La logica è interessante. Ufficialmente, dobbiamo salvare la popolazione di Aleppo dalle migliaia di terroristi di Al Nusra. E per questo, dobbiamo permettere loro di riorganizzarsi altrove, in modo che possano terrorizzare la popolazione siriana da qualche altra parte.

Chi si aiuta in questo caso? La Siria o Al Nusra? Si tratta di una forma di patto con il diavolo. Per salvarsi, si trasmette il virus al proprio prossimo. Affinché muoia e soffra per voi. E da Mistura è pronto ad accompagnarli questi gruppi di Al Nusra, fisicamente se necessario per garantire la sicurezza del loro trasferimento.

Ovviamente, nel frattempo, è essenziale cessare ogni bombardamenti. È ben noto, le bombe siriane e russe uccidono solo civili, i mortai terroristi uccidono solo soldati di Assad. Non ritorneremo su questa ipocrisia, ne abbiamo già parlato spesso.

Per non parlare degli Stati Uniti che, finalmente, propongono (dal momento che non possono farlo essi stessi in tutta sicurezza), che la Russia, da sola garantisca la sicurezza dei convogli umanitari a Aleppo. La Russia, naturalmente, rifiuta di essere "presa in ostaggio dai capricci degli uni e degli altri" (cit.). Ricordiamo che la mancanza di volontà da parte degli Stati Uniti è chiara come ha ribadito S. Lavrov alla conferenza stampa:

    "È difficile credere che il bombardamento da parte degli USA sulla coalizione dell'esercito siriano che ha fatto 80 morti e oltre un centinaio di feriti tra i soldati di vari reparti sia un errore. Un errore che dura un'ora? La coalizione avrebbe potuto fermarsi prima se ciò fosse stato il caso."

Così alla fine, che cosa è venuto a fare Jean-Marc Ayrault in Russia? Portare l'ennesima risoluzione che ha poco significato. Un accordo è stato concluso tra la Russia e gli Stati Uniti, ha fornito una tabella di marcia realistica per ridurre la pressione sui civili, pur mantenendo la lotta contro i terroristi. Ma per questo bisogna distinguere chi siano questi terroristi, e non proteggerli. Senza ciò ogni progetto di pace sarà inutile. E la coaltion americana non è disposta a sacrificare Al Nusra, preferendo combattere Assad.

Il ministro degli Esteri francese fa il suo lavoro. Deve preparare un uscita "soft" per gli Stati Uniti. La retorica militare è finita, la risposta russa è chiara. Lo spazio aereo è protetto da un sistema di missili di difesa antiaerea e il Ministero della Difesa russo consiglia agli Uniti e ai loro alleati e protetti di non giocare con il fuoco. I militari russi potrebbero non avere il tempo di controllare da dove arriva il missile prima di rispondere. È necessaria quindi una pressione politica. Ma il gioco delle pressioni politiche non funziona più. E il ministro francese è semplicemente ridicolo, in ritardo di ben dieci anni, con le sue minacce a mezzitoni. Parole che tra l'altro pesano più di lui. Perché ci vuole più peso per portare tali parole. Ma non importa. Missione compiuta. È andato a fare il suo rapporto a Washington.

Alla fine il postino è passato da Mosca e continua il suo giro.

Articolo originale di Karine Bechet-Golovko:

Traduzione e adattazione a cura di O.V.
















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