jeudi 24 mars 2016

Le banche europee rifiutano le obbligazioni russe, ma vogliono partecipare alla privatizzazione



La posizione delle banche europee confina con il cinismo. Seguendo i consigli (cioé gli ordini) del Consiglio europeo, esse rifiutano di mettere i titoli di stato russi sul mercato, ma pretendono di partecipare,  quest'anno, alla privatizzazione di imprese russe.

 
A metà marzo, un'informazione sorprende i sostenitori del liberalismo trionfante, quelli del non coinvolgimento della politica nell'economia. Il Consiglio Europeo decide all'unanimità, in seguito al divieto imposto dagli Stati Uniti alle banche europee di investire in titoli di Stato russi al fine di non permettere alla Russia di bypassare le sanzioni, di "scoraggiare" l'acquisto di BTP russi. Il portavoce del Cremlino si rammarica ufficialmente di questa politicizzazione delle relazioni economiche, che prende il buon senso a contropiede.

Dopo di che, le autorità europee, consapevoli della contraddizione tra discorso e libertà di mercato, aggiustano il tiro. No, non si tratta di divieto totale, ma semplicemente del non finanziamento delle banche e delle imprese sotto sanzioni in modo da non permettere la firma di contratti che aggirarebbero così le sanzioni.

Apprezziamo al suo giusto valore la sottigliezza di questo discorso.

Le banche europee avendo chiaramente capito il messaggio, si rifiutano di collocare i titoli di Stato russi, per non provocare il malcontento degli organi politici UE e degli Stati Uniti.

    "Le principali istituzioni finanziarie europee come BNP Paribas, Credit Suisse, Deutsche Bank, HSBC e UBS hanno rispettato questo provvedimento, così come i loro omologhi americani Bank of America, Citigroup, Goldman Sachs JP Morgan Chase, Morgan Stanley e Wells Fargo ha annunciato il Wall Street Journal. "

Come dunque interpretare la volontà espressa delle grandi banche occidentali di partecipare alle privatizzazioni annunciate dalla Russia? Infatti, il ministro russo dell'economia, senza voler fare nomi, riferisce di aver ricevuto richieste in tal senso da organismi finanziari occidentali, aventi l'intenzione di acquisire quote di patrimonio pubblico russo.

In altre parole, non è possibile acquistare obbligazioni statali russe, perché pubbliche e quindi sotto sanzioni. Ma è possibile acquisire azioni statali russe, perché sono pubbliche e quindi sotto sanzioni.

Logico, no?



Articolo originale di Karine Bechet-Golovko del 24/03/216:


Adattazione italiana a cura di O.V.


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