jeudi 14 juillet 2016

J. Shell, direttore dell'Agenzia Federale di Diffusione respinto al confine con la Russia


Jeffrey Shell, il responsabile statunitense delle trasmissioni radiofoniche e televisive all'estero (BBG), che dirige organi di propaganda come Voice of America e Radio Free Europe, è stato fermato all'aeroporto di Mosca e espulso: è nella lista delle contro-sanzioni russe. Sembra che gli Stati Uniti siano rimasti sorpresi dal fatto che anche la Russia adotti  contro-sanzioni in risposta all'aumento delle sanzioni ad personam adottate nei suoi confronti.

Il 12 luglio, Jeffrey Shell arriva a Mosca all'aeroporto Sheremetyev per una visita di "affari". Già, perché oltre ad essere il capo del Consiglio di Amministrazione dell'Agenzia Federale regolatrice delle trasmissioni (il BBG), è anche responsabile per il gruppo NBC Universal per la sezione cinematografica. E come tale, voleva entrare in Russia, secondo le sue spiegazioni, per occuparsi di un progetto cinematografico che il gruppo starebbe sviluppando nel paese. 

Tuttavia, mentre era in coda per il controllo passaporti, è stato fermato e accompagnato in una stanza dove la sua identità è verificata . Dopodiché, la sua estradizione gli viene notificata ed é trasferito in un'altra stanza in attesa del volo per Amsterdam. Nella sua intervista con il New York Times, possiamo apprezzarne la nota drammatica, sarebbe quasi stato "torturato psicologicamente" - tortura sotto la forma di tempo di attesa e del fatto che fosse piantonato da agenti di polizia.  
Terribile! Soprattutto quando si é a conoscenza della delicatezza della polizia americana. 

“I was then taken to a small room and left alone for about a half-hour before someone came back with a document in Russian that they wanted me to sign,” (...) Mr. Shell said he refused, telling the Russian authorities that he would not sign something he did not understand. He said he was then given a translation of the document, which explained that he had been barred from the country. He said that he was then escorted to another room at the airport and that he was locked inside for nearly three hours, until a flight to Amsterdam was arranged. “An armed guard came and got me at about 5 a.m. and walked me onto the plane and to my seat,”
In effetti, deve essere stato  terribile. Scherzi a parte, ciò che è interessante è sapere come Jeffrey Shell é presentato. Per il molto liberale  gruppo russo RBK  (di proprietà dell'oligarca Prokhorov), egli è essenzialmente presentato come un uomo d'affari americano respinto alla frontiera. Anche il New York Times gioca questa carta, preoccupandosi delle ripercussioni che gli scontri diplomatici possano ora avere nel campo degli affari, insistendo sugli abusi (n.d.t. presunti) subiti dai diplomatici americani in Russia, dimenticando i  recenti sforamenti degli agenti CIA di Mosca ... proprio come in un film di spionaggio di serie B.

Il Ministero degli Esteri russo ha risposto in modo molto semplice: gli Stati Uniti hanno adottato sanzioni illegali nei confronti di persone che non li soddisfano per ragioni politiche. La Russia è ora  in diritto di adottare le stesse misure nei confronti di determinati personaggi americani che guidano la propaganda anti-russa, categoria nella quale si inserisce Jeffrey Shell. I paesi che adottano sanzioni contro la Russia sanno ora che si espongono alle stesse equivalenti contro misure.
A buon intenditore...  

Articolo originale di Karine Bechet-Golovko:
http://russiepolitics.blogspot.fr/2016/07/j-shell-directeur-de-lagence-federale.html
Trad. e adattazione a cura di O.V.

 








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