jeudi 30 juin 2016

Perché l'esercito ucraino ha lanciato un attacco a sorpresa a Debaltsevo?


Il 29 giugno mattino, l'esercito ucraino ha nuovamente tentato, senza successo, un'importante azione di sfondamente nella zona smilitarizzata di Debaltsevo. Con l'utilizzo, in violazione degli accordi di Minsk, di artiglieria, carri armati e veicoli blindati. Tutto ciò dopo l'incontro Nuland-Surkov e la riunione dei gruppi di lavoro a Minsk, mandando così un messaggio chiaro: gli accordi di Minsk non verranno applicati fino a quando il Donbass non sarà raso al suolo.

Il 29 giugno, al mattino presto, la 54a brigata meccanizzata dell'esercito ucraino ha attaccato la linea del fronte in zona neutra verso Logvinovo. Sono stati contati circa 800 tiri e colpiti una decina di punti residenziali, tra i quali, Gorlovka, Ozerianovka, Zaïtsevo, Yacinovata etc. Non vi sono state vittime civili. I difensori non hanno subito perdite, l'esercito ucraino avrebbe avuto qualche ferito ed alcuni morti, ma le informazioni rimangono contraddittorie.

Alla fine, l'esercito ucraino, che era avanzato di 4 km, ha dovuto indietreggiare e l'intervento del gruppo di misto monitoraggio del cessate il fuoco ha convinto gli ucraini di tornare sulle loro posizioni. Nel corso della notte, l'operazione "lampo"(!) si rivelò un fallimento e tutto é terminato.


 


L'attacco é intervenuto dopo il terzo incontro, il 23 giugno a Mosca, tra il Victoria Nuland, responsabile per il Dipartimento di Stato USA dell'Ucraina, e il suo omologo russo, Vladislav Surkov. Come al solito l'incontro è stato proficuo, interessante e come al solito nessuna dichiarazione o risoluzione ne sono venute fuori. Questi incontri permettono, a quanto pare, secondo il portavoce del Cremlino, di compensare l'assenza degli Stati Uniti ai negoziati sul Donbass, in modo che possano avere informazioni in tempo reale. Sembrano sempre bene informati...

Questo attacco interviene dopo l'ennesima riunione dei gruppi di lavoro per ridare vita agli accordi di Minsk. Questi gruppi hanno lavorato dal 24 al 29 giugno, hanno discusso sul ritiro delle artiglierie, il ripristino della linea ferroviaria tra il Donbass e l'Ucraina, in particolare per permettere la fornitura di carbone all'Ucraina. Le questioni politiche o umanitarie, per non parlare dello scambio di prigionieri, non sono sfociate su alcun progresso.


E il 29  mattina, l'esercito ucraino va all'attacco, artiglieria e blindati in avanti. Ottima dimostrazione del suo impegno per l'attuazione degli accordi di Minsk e coprire di ridicolo tutto il processo diplomatico. Ma oltre l'aspetto politico, c'é anche un'interessante aspetto militare, anche se l'attacco é stato un fallimento.Alcuni esperti vedono in questa azione il risultato della formazione militare data dalla NATO: un attacco a sorpresa, senza contrattacco, per aiutare a capire meglio le possibilità e reazioni del nemico. Un classico.C'è stato certamente un interesse strategico: tagliare tra loro le repubbliche di Lugansk e Donetsk, sapendo sin dall'inizio che ciò non poteva ragionevolmente essere realizzato con una sola brigata. Senza contatto tra loro, le due repubbliche sarebbero state notevolmente indebolite. È la ragione per la quale motivo il controllo di Debaltsevo è soggetto a continui scontri, come abbiamo visto nel 2014 con la sconfitta dell'esercito ucraino.Ma vi è anche un interesse più localizzato in questo tipo di operazione. L'esercito ucraino, o meglio i suoi burattinai, potrebbe verificare  alcuni elementi, come per esempio, la capacità di risposta dell'esercito di DNR, la sua determinazione, la sua capacità di fuoco, o anche solo la sua capacità di controllo della situazione sul terreno. Tutte queste informazioni possono rivelarsi utili nel processo che si sta svolgendo dal lato ucraino in vista di un possibile attacco globale sul fronte. Per meglio cioé determinare la potenza di fuoco di cui esso ha bisogno.Il pericolo di una ripresa dei combattimenti, pericolo di cui si parla spesso, ripresa che é sempre rinviata, non è meno realista perché non si é ancora realizzato. La battaglia globale viene rinviata di volta in volta, non perché il pericolo non esiste, ma perché l'esercito del Donbass resiste, che il suo peso politico si rafforza in parallelo con l'allontanamento di un ipotetico futuro di una Ucraina "europea". Risultato di un equilibrio difficile, in cui gli accordi di Minsk sono solo un piccolo elemento all'interno di un gioco più globale.








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