jeudi 30 mars 2017

L'Alta Corte di Giustizia di Londra può obbligare l'Ucraina a onorare i suoi debiti con la Russia


Il 29 marzo 2017, l'Alta Corte di Giustizia di Londra ha dato seguito alla richiesta della Russia riguardo ad una procedura rapida nella disputa con l'Ucraina sull'obbligo di quest'ultima di rimborsare il suo debito sovrano di 3 miliardi di $. Se davvero questa decisione intermedia é di buon augurio per la Russia, essa conduce politicamente ad alcune conseguenze che non vanno trascurate.

La Russia aveva inoltrato una richiesta all'Alta Corte di Giustizia di Londra al fine di vedere riconosciuto l'obbligo dell'Ucraina di rimborsare il prestito di $ 3 miliardi di euro, concesso da essa ai tempi di Yanukovich, quindi prima del colpo di stato di Maidan. L'Ucraina contesta l'obbligo del rimborso. Questo rifiuto era stato fatto da N. Jaresko, americana, chiamata un tempo dal governo Ucraino per ristrutturare il debito del paese, e che ora è stata inviata a Porto Rico per lo stesso scopo.

L'Ucraina basa il suo rifiuto sul fatto che la Russia chiedendo il pagamento del debito, eserciterebbe una pressione sull'Ucraina della stessa natura dell' "annessione" della Crimea o dell'"intervento militare" sul territorio ucraino.

Il giudice W. Blair, fratello maggiore di T. Blair, in una decisione interlocutoria respinge questi argomenti:
On Wednesday, Judge William Blair of the High Court of Justice, the older brother of former British Prime Minister Tony Blair, ruled that Ukraine had presented "no justifiable defense" for not paying on a $3 billion Eurobond deposed President Viktor Yanukovych sold to Russia in December 2013, less than three months before he fled Ukraine. The judge refused Ukraine's request to hold a trial in the case and said he would like to distinguish between the law in the case and the "troubling" political and military background such as the Russian annexation of Crimea and its backing for separatists in eastern Ukraine.
Certo, la procedura sarà fatta a porte chiuse, in base al contratto stabilito, e non può essere dunque politicizzata dall'Ucraina. In questo senso, ci sono molte possibilità che, di fatto, l'Ucraina debba pagare alla Russia i 3 miliardi di  $, più gli interessi che non sono trascurabili. Questo avrà un impatto sull'economia ucraina, già indebolita dalla politica incoerente del governo in carica.

Ma che cosa significa questa decisione dell'Alta Corte di Giustizia di Londra?

L'Ucraina vorrebbe giocare su due tavoli diversi. Da un lato, la rivoluzione, e dunque la rottura della continuità dello Stato, per non avere ad adempiere agli obblighi internazionali assunti dallo Stato ucraino prima del Maidan, o adempierli in modo casuale. D'altra parte, la continuità dello Stato, quindi la negazione della rivoluzione, per invocare la difesa dell'integrità territoriale e quindi condannare la rivolta del Donbass e il referendum in Crimea che ha portato al ricongiungimento con la Russia.

L'Alta Corte di Londra e i tribunali internazionali non cadono in questa confusione ucraina perché ne colgono le conseguenze geopolitiche, che sono in contrasto con la posizione ufficiale della comunità internazionale. In questo dossier del debito sovrano ucraino, il giudice Blair ha seguito il principio del "pacta sunt servanda", vale a dire l'obbligo dello Stato ad adempiere ai propri obblighi contrattuali. Questa è la posizione della Russia. Ma ciò implica la continuità dello Stato ucraino.

L'Ucraina, in qualche modo, ha invocato lo "sic stantibus rebus", secondo la quale un contratto resta applicabile a meno che le circostanze essenziali che hanno portato alla sua conclusione non siano state significativamente alterate. In altre parole, se le circostanze cambiano radicalmente, il contratto non esiste più. In particolare, quando uno dei contraenti non esiste più: se l'Ucraina post-Maidan non è più l'Ucraina pre-Maidan per esempio. Tale è il caso delle rivoluzioni, dove non vi è uno stato di continuità, ricordiamo per esempio i BTP russi del vecchio regime pre-rivoluzionario. La posizione dell'Ucraina emerge da questa logica. Senza capire che così giustifica sia l'annessione della Crimea alla Russia che la rivolta del Donbass.

L'Alta Corte di Londra non ha proseguito su questa strada. C'è una buona possibilità che essa richieda all'Ucraina di pagare, evitando così che la sua decisione possa essere interpretata come un riconoscimento indiretto della legittimità della secessione della Crimea e la resistenza del Donbass.

Testo originale di Karine Bechet-Golovko: 

Trad. e ad. per la versione in italiano a cura di O.V.


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