Matrimonio di Motorola nel 2014 |
Una figura leggendaria nella guerra civile nel Donbass, il comandante del battaglione "Sparta", Arsen Pavlov, detto Motorola, è morto ieri in seguito alle ferite riportate nell'attentato organizzato da un gruppo di sabotatori ucraino nell'ascensore del suo palazzo. Quando non si riesce ad uccidere il nemico sul campo di battaglia, lo si aspetta alla porta della sua abitazione. La sporca guerra.
Arsen Pavlov era un perno della resistenza armata nel Donbass. Aveva partecipato ai combattimenti in Slavyansk nel maggio 2014 sotto il comando di I. Strelkov l'allora ministro responsabile della difesa della Repubblica di Donetsk. Poi ci fu Ilovaisk in agosto e settembre, presso l'aeroporto di Donetsk dal settembre 2014 al gennaio 2015 e il Debaltsevo ni mesi di gennaio e febbraio 2015. Era presente in tutte le lotte. Ed é morto davanti alla porta del suo appartamento.
Ma più di una enumerazione dei suoi fatti d'armi, è la sua personalità che è insostituibile. Le due sono strettamente collegate. Nato in Russia nel 1983, aveva combattuto in Cecenia ed era partito per il Donbass come volontaro per difendere il mondo russo. Diceva: "Laddove vi sono dei russi ci sono anche io." La particolarità di questa guerra, fortemente ideologica, ha fatto dei suoi comandanti degli esseri insostituibili:
"I droni non hanno anima, non hanno cuore, non possono come Givi o Motorola, urlare, fare di minatori, operai metalmeccanici, contadini un incubo per il nemico, organizzare un contro l'attacco a una situazione disperata. "
Per questo motivo, dal 16 Gennaio 2015, è sulla lista nera dell'UE e gli è stato vietato l'ingresso nei paesi europei. Tutto ciò non aveva particolarmente infastidito la sua attività. Nel febbraio 2015, la SBU (il KGB ucraino) aveva accusato Motorola di violazione della legislazione ucraina e lanciato un mandato contro di cattura nei suoi confronti. Tuttavia, l'Interpol, l'estate scorsa, aveva rifiutato di emettere un mandato di cattura internazionale per via della natura politica del suo caso.
Ciò non ha impedito, il 5 settembre 2016, il presidente Poroshenko di emettere una fatwa contro Motorola, in seguito alla morte di un soldato ucraino, Igor Branovitsky, affermando:
"Durante l'interrogatorio, e in violazione di tutte le norme del diritto internazionale, Igor Branovitsky, innocente da tutte le accuse che gli erano imputate, è stato abbattuto da uno di quei banditi sub-umani con il nome di Motorola. Questo mostro risponderà delle sue azioni."
Motorola era stato ferito più volte in combattimento, vittima di un attentato fallito nel giugno 2016, ieri è stata l'ultima. Tornando a casa la sera, una carica di esplosivo controllato a distanza é esplosa quando si entrò nell'ascensore del suo palazzo. Le sue ferite gli sono state fatali.
L'informazione è stata confermata in Ucraina. Il Ministero degli Interni ha annunciato che:
Il terrorista Morolona è stato annientato. Ciò è stata l'opera dei suoi colleghi.
Il consigliere del direttore dell'SBU ha anche lui confermato la morte di Motorola, con una strana formulazione:
"Posso confermare che l'individuo autore di crimini contro l'integrità territoriale dell'Ucraina e contro cui era stato emesso da parte nostra un mandato di cattura, è stato ucciso oggi in un edificio"
Da parte della Repubblica di Donetsk, la reazione è stata più chiara. Il leader di questa giovane repubblica, A. Zakharchenko ha definito l'annuncio una dichiarazione di guerra:
"Se ho ben capito, Poroshenko ha violato il cessate il fuoco e ci ha dichiarato guerra. Adesso vedrete."
Il rappresentante della DNR nel gruppo di conciliazione sull'Ucraina, D. Pouchiline, ha, da parte sua analizzato la situazione come un'ammissione di debolezza da parte dell'Ucraina, al di là di tutte le pretese tonitruanti:
"L'Ucraina non può lanciare un vero e proprio attacco, perché sanno che perderanno, facendo ricorso a metodi terroristici"Questo atto terroristico contro una delle figure chiave della resistenza armata nel Donbas può avere gravi conseguenze. Alcuni ritengono che questo è un preambolo ad un conflitto che si preannuncia particolarmente violento. Nel frattempo, il livello di vigilanza anti-terrorismo è al massimo nelle repubbliche del Donbass.
Articolo originale di Karine Bechet-Golovko:
Trad. e adatt. a cura di O.V.
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