La notte scorsa la notizia è caduta come un fulmine a ciel sereno:
la Russia attuerà le riforme istituzionali neoliberiste di lotta contro la
droga e l'immigrazione proposte da organismi internazionali e trasmesse,
in particolare, da Kudrin. Come
in Ucraina, la Russia creerà anche essa una Guardia Nazionale sul modello
americano. Vediamo
nei dettagli questo errore strategico del potere che rischia di avere gravi
conseguenze per il paese.
Ieri, il presidente Putin ha annunciato due tipi di
riforme importanti, l'una e l'altra appartenenti alla stessa logica del "meno-stato".
Il
Comitato anti-droga ed il Servizio Federale dell'immigrazione saranno soppressi
e tornaranno nel girone del Ministero degli Interni, sul modello di un passo
avanti, due passi indietro. Per
quanto riguarda le Forze Interne, tradizionali in Russia fin dai tempi dell'U.R.S.S., saranno anch'esse tolte dalla tutela del Ministero degli Interni e sulla
loro base sarà formata una Guardia Autonoma Nazionale sul modello americano, o
meglio ucraino.
Una sorta di "ukrainizazione" della Russia ha preso il potere, quasi che l'Ucraina non fosse in ritardo, ma in anticipo. Come se diventasse un modello di sviluppo per il suo " straniero confinante". Poiché è ora lei che confina con un Paese "straniero".
Una sorta di "ukrainizazione" della Russia ha preso il potere, quasi che l'Ucraina non fosse in ritardo, ma in anticipo. Come se diventasse un modello di sviluppo per il suo " straniero confinante". Poiché è ora lei che confina con un Paese "straniero".
Tutta questione di
centro decisionale...
La Guardia Nazionale
In epoca sovietica, le Forze Speciali, militarizzate
senza essere militari, erano dipendenti dal Ministero dell'Interno al fine di
garantire la sicurezza all'interno del paese in caso di grave pericolo. Esse
non potevano essere utilizzate per operazioni militari all'estero. E
'vero che questo sistema non esiste negli Stati Uniti, che prevede una Guardia
Nazionale, indipendente e che risponde direttamente al Presidente.
Questa
è la riforma annunciata ieri dal presidente Putin. Esse devono
proteggere il paese contro il terrorismo. Quello
che è divertente è che, come evidenziato dal sito web della BBC, non vi sono creazioni
di nuove funzioni, in quanto queste funzioni sono sempre state eseguite dal
Ministero degli Interni. Ma
è molto meglio ... perché è il sistema americano. Che
la BBC difenda questo punto di vista, è normale, fa parte del gioco. Ma
che il presidente russo lo ripeta, questo è sorprendente.
Notiamo
anche la somiglianza con la Guardia Nazionale ucraina, che ha avuto un percorso
più che movimentato. Sottolineiamo
la sua prima creazione nel 1991, poco prima della caduta dell'URSS ... non molto rassicurante. In
seguito la ritroviamo in una forma militarizzata dopo il Maidan.
L'ispirazione per le riforme viene dalle stesse
fonti. Nel 1991. Ed
anche nel 2014 in
Ucraina. E nel 2016 in Russia. Da riflettere...
La riforma della lotta contro l'immigrazione
clandestina e la droga
Tuttavia, il ministero dell'Interno recupera le
funzioni del FMS (Servizio Immigrazione) e del Comitato anti-droga. Ma
gli effettivi dell'FMS saranno ridotti del 30%, cosa che sicuramente migliorarà
la sua efficacia, vista l'estensione del territorio russo... Intendiamoci,
è vero che l'immigrazione non è un problema oggi come oggi e sul sito web del
Cremlino, in prima pagina, é indicato che la Russia è un paese tradizionalmente
accogliente per i migranti. Questione
chiusa. Anche
qui, oltre al pericolo nazionale che essa rappresenta, questa riforma ha anche un
carattere totalmente assurdo e contro-produttivo.
All'origine, il Ministero degli Interni esercitava le sue funzioni in merito di lotta contro la droga e di controllo dell'immigrazione. Per ragioni di efficienza, nei primi anni 2000, queste mansioni furono rese autonome, sul modello delle agenzie di stato americane. Vale a dire che, giuridicamente, sono enti pubblici dipendenti dal potere esecutivo, ma con gradi di indipendenza diversi a seconda della forma giuridica.
Così, il comitato anti-droga fu istituito con decreto del Presidente Putin in data dell'11 marzo 2003 e l'FMS con un ukase, sempre del Presidente Putin, nel 9 marzo 2004. La spiegazione data fu di aumentatarne la professionalità, quindi meno corruzione e maggiore efficienza.
Ma con la riforma finisce l'indipendenza di queste strutture, che ritornano in seno del Ministero degli Interni. Pur mantenendo una certa autonomia. Vedremo.
Perché tornare a queste riforme, che dopo dieci anni, in fin dei conti si sono integrate nel paesaggio istituzionale russo e funzionano abbastanza bene?
Prendiamo per esempio il Comitato anti-droga. Nel 2014, circa 5.000 casi erano stati tradotti davanti ad un tribunale, 6000 nel 2015, tenendo presente che quasi un quarto dei casi penali coinvolgevano organizzazioni cimineli le cui attività andavano oltre i confini del paese. Nel 2015, più di 14 000 casi furono risolti dalle forze dell'ordine: più di 11 000 da parte del Comitato anti-droga, circa 2000 dal Ministero degli Interni, e il resto da altre strutture. Oltre 13.000 criminali sono stati condannati nel 2015, in due terzi dei casi attraverso il lavoro del Comitato anti-droga. Siccome non sono qui per fare la promozione di questo corpo, mi fermo qui, mi pare abbastanza chiaro.
Se non è l'efficacia di questi corpi ad essere messa in discussione, allora che cosa sta succedendo? Motivi di bilancio, come avanzato? E quanto costano il traffico di droga, l'immigrazione clandestina, l'economia sotterranea ecc. ecc. ecc. Questa riforma, anche finanziariamente, sarà molto costosa per la Russia.
All'origine, il Ministero degli Interni esercitava le sue funzioni in merito di lotta contro la droga e di controllo dell'immigrazione. Per ragioni di efficienza, nei primi anni 2000, queste mansioni furono rese autonome, sul modello delle agenzie di stato americane. Vale a dire che, giuridicamente, sono enti pubblici dipendenti dal potere esecutivo, ma con gradi di indipendenza diversi a seconda della forma giuridica.
Così, il comitato anti-droga fu istituito con decreto del Presidente Putin in data dell'11 marzo 2003 e l'FMS con un ukase, sempre del Presidente Putin, nel 9 marzo 2004. La spiegazione data fu di aumentatarne la professionalità, quindi meno corruzione e maggiore efficienza.
Ma con la riforma finisce l'indipendenza di queste strutture, che ritornano in seno del Ministero degli Interni. Pur mantenendo una certa autonomia. Vedremo.
Perché tornare a queste riforme, che dopo dieci anni, in fin dei conti si sono integrate nel paesaggio istituzionale russo e funzionano abbastanza bene?
Prendiamo per esempio il Comitato anti-droga. Nel 2014, circa 5.000 casi erano stati tradotti davanti ad un tribunale, 6000 nel 2015, tenendo presente che quasi un quarto dei casi penali coinvolgevano organizzazioni cimineli le cui attività andavano oltre i confini del paese. Nel 2015, più di 14 000 casi furono risolti dalle forze dell'ordine: più di 11 000 da parte del Comitato anti-droga, circa 2000 dal Ministero degli Interni, e il resto da altre strutture. Oltre 13.000 criminali sono stati condannati nel 2015, in due terzi dei casi attraverso il lavoro del Comitato anti-droga. Siccome non sono qui per fare la promozione di questo corpo, mi fermo qui, mi pare abbastanza chiaro.
Se non è l'efficacia di questi corpi ad essere messa in discussione, allora che cosa sta succedendo? Motivi di bilancio, come avanzato? E quanto costano il traffico di droga, l'immigrazione clandestina, l'economia sotterranea ecc. ecc. ecc. Questa riforma, anche finanziariamente, sarà molto costosa per la Russia.
Nei meandri della riforma
Riformare per riformare
Questo tipo di riforme sono diventate delle tecniche standard nello spazio post-sovietico dopo la caduta dell'Unione Sovietica. Con
la scusa di "democratizzare", è molto importante per gli stati in una
situazione di riforma permanente, di riformare per riformare. Per due motivi. In
primo luogo, qualsiasi riforma ha bisogno di tempo per funzionare. In
seguito, uno Stato che costantemente riforma non può stabilizzarsi e dunque
rafforzarsi. Gli
Stati messi sotto tutela si trovano in una situazione di dipendenza, proprio
come i tossicodipendenti e alimentati regolarmente.
Abbiamo
visto lo stesso tentativo fatto con la Commissione d'Inchiesta. Esso
era stato creato contro la Procuratura, fortemente detestata dagli organismi internazionali benché la sua
funzione principale sia il controllo della legalità, e la difesa degli
interessi dei singoli - gratuitamente - contro l'amministrazione. Lasciamo
perdere. Roba sovietica, che disturba a prescindere. Quindi,
una commissione d'inchiesta fu creata nel 2007 per indebolire la funzione nella
logica classica del divide et impera. Dopo
diversi anni di attuazione difficile e d'integrazione nel sistema
istituzionale, ha finalmente cominciato a funzionare ed è diventata
un'istituzione efficace. Un'azione è avviata
per annullarla. Logico. In questa logica.
La
cosa importante è di riformare, non importa cosa, non importa come. Una volta che
un organo diventa efficace, deve essere riformato. Per
destabilizzare, indebolire e tenere in mano il sistema statale.
Per
raggiungere questi meccanismi, è importante trovare le persone giuste ed interessarle
ad avere più potere. Per
esempio, in Armenia, per rompere la Procuratura è l'ex Procuratore Generale che
fu messo a capo della Commissione d'Inchiesta. Egli alla
fine non si é più opposto alla la sua creazione, ma la difendeva. Nella
Federazione é V. Zolotov capo della Guardia Nazionale Russa, che è stato nominato
al comando delle Forze Speciali. Solo
per informazioni, V. Zolotov era la guardia del corpo di Eltsin, quando fce il suo discorso sul carro armato nel mese di agosto 1991.
Nessuno Stato può funzionare in una situazione di
riforma permanente.
Meccanismi di trasmissione
Tutti questi "suggerimenti" da parte di
organismi internazionali penetrano in modi diversi all'interno dell'ordine
politico e giuridico. Direttamente
con le varie relazioni scritte dagli "esperti" di queste strutture, i
tribunali internazionali che orientano gli ordini giuridici interni e che impongono
modifiche della legislazioni, con assemblee generali, tavole rotonde e altre
forme di cosiddetti dibattiti e discussioni
organizzati direttamente da queste organizzazioni per passare il messaggio ed
esercitare pressioni psicologiche e mentali. Pensare
ad una riforma è già legittimarla.
Nel
frattempo, il messaggio è veicolato indirettamente, dalle "società civili",
le ONG e le diverse piattaforme e consigli multiformi e varieggiati, che
soprattutto hanno tutte in comune una logica neoliberista anti-Stato. E
qui, il nesso di causa e effetto non può essere perso di vista.
Già
nel novembre 2013, quindi prima della crisi e dei "tagli di bilancio
necessari," Kudrin ed suo Comitato d'iniziative dei cittadini aveva
proposto la riforma del Ministero degli Interni. Si tratta quindi di una
questione di principio. Perciò
ideologica.
I pericoli della riforma del Ministero degli
Interni
I pericoli di questa riforma sono diversi.
Per quanto riguarda in particolare il funzionamento della lotta contro la
droga ed il controllo dell'immigrazione, è chiaro che questi servizi saranno -
temporaneamente - disturbati o demoralizzati. E
tutto questo in settori chiave la cui importanza è oggi fondamentali. Questa
riforma avrà anche un impatto sul terrorismo, la stabilità dello Stato, i paesi
confinanti con la Russia, etc.
Più in generale, si tratta di una sconfitta ideologica e politica forte per la Russia, che non ha nemmeno avuto bisogno di un Maidan per abbassare le armi dello Stato. Lo schiaffo dato dal clan neoliberista allo Stato in quanto tale, è ancora più forte in quanto sta accadendo proprio dopo la vittoria in Siria. Vogliamo dirlo? Tutto ciò per arrivare a ciò.
Questo dimostra, per il momento, la mancanza di una chiara scelta ideologica al vertice del potere. Nel senso che è impossibile condurre politiche ideologicamente contrarie all'internazionale e all'interno, al rischio di perdere su entrambi i fronti. Una politica internazionale indipendente richiede una visione nazionale chiara.
Testo originale di KarineBechet-Golovko:
Adattazione a cura di O. V.
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